La mia regina

24.11.2020

 Promozione del cortometraggio: "La Mia Regina" realizzato da Antonio Pandolfo e presentato al pubblico il 24 Novembre 2020 durante un webinar volto a presentare l'associazione, le sue attività e i suoi servizi.

Durante il webinar è stato presentato il cortometraggio La Mia Regina sul tema della violenza intrafamiliare e sulla violenza assistita, tema considerato ancora più importante in un periodo di lockdown e di provvedimenti governativi che limitano gli spostamenti dalla casa di residenza e costringono alla presenza forzata con il partner che spesso è anche l'aggressore. L'evento ha previsto la partecipazione di: un consigliere del Consiglio dell'ordine dei Dottori commercialisti di Trapani, un rappresentante della Commissione pari opportunità, diversi rappresentanti di centri antiviolenza, insegnati, psicologi e avvocati di Alcamo.

Il cortometraggio è presente sui social dell'associazione e sulla pagina Youtube (disponibile gratuitamente)

Il cortometraggio, in cui l'omicida si giustifica e si deresponsabilizza, mette in luce il tema della rappresentazione distorta della violenza di genere nei mass media che spesso arrivano addirittura a responsabilizzare e colpevolizzare la vittima. Il cortometraggio dà anche un chiaro profilo dell'omicida, il volto dell'uomo normale che convive in casa con la vittima che deve essere dotata di strumenti per riconosce da subito i primi segnali di una relazione malata per poter intervenire in tempo ed evitare di finire inesorabilmente nel marcio ciclo vorticoso della violenza, fatto di alti e bassi, di affetto e maltrattamento. L'empatia del protagonista colpisce alla pancia di chi guarda che va responsabilizzato al pari di chi subisce e non ha la forza di reagire.

Il corto è un corto vero di denuncia:

  • Rappresenta in modo provocatorio la violenza così come si presenta nella vita reale, in ambito familiare (il corto è stato girato all'interno della cucina di una casa, un ambiente accogliente e apparentemente sicuro), un posto che dovrebbe essere sicuro ma che diventa un incubo perche il pericolo ha le chiavi di casa. Il messaggio che manda è: impariamo a riconoscere un uomo violento, dal primo momento. E allontaniamolo subito, in modo perentorio, senza dargli una seconda chance, senza fare sconti e senza pietismo. Questa è la prima barriera anti-violenza che le donne, già quando sono ragazze e perfino bambine, devono alzare. Con le loro mani, come al solito, e senza aspettare l'aiuto di nessuno.

  • Usa le parole che noi operatori del settore sentiamo tutti i giorni dire ai responsabili di violenza sulla donna, perché riteniamo che la violenza vada mostrata così come si manifestata. Con il corto abbiamo detto questa è la violenza! Il corto usa le parole che noi operatori del settore sentiamo dalla bocca delle vittime di violenza che sono spesso le prime a 'giustificare', a raccontare che lui è nervoso (perché ha perso il lavoro perché lei l'ha fatto arrabbiare e circostanze similari). E quando ce lo raccontano ci rendiamo conto che la manipolazione della donna è compiuta e bisogna intervenire, presto.

  • Usa le parole dei mass media, dei giornali, dei programmi di approfondimento giornalistico, che colpevolizzano e responsabilizzano la vittima evidenziando raptus di follia, vittime della gelosia, con impropri ammiccamenti e riferimenti alla separazione in corso come se fosse una colpa volersi separare.

  • La protagonista de La Mia Regina non è morta per un tragico destino, né a causa di un raptus di gelosia, di delusione, di un delitto passionale, in una tragedia familiare o a causa della separazione né a causa di difficoltà economiche. Femminicidio è la parola giusta per descrivere l'omicidio di una donna, e il motivo: una donna è morta perché donna, per mano di un uomo violento, che crede di poter esercitare potere e possesso sulla donna come se fosse un oggetto, un prolungamento del proprio corpo, una cosa. La violenza non è amore e non ha giustificazioni ne attenuanti, e l'unica vittima è colei che la subisce.

TEL 0924 1860892            CELL 371 3890568          E-Mail   asslepleiadi@gmail.com
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